Gaia Alari è un’artista, illustratrice e animatrice che lavora a Milano.
Durante gli studi in Medicina e Chirurgia (2009 - 2016), sviluppa da autodidatta le sue capacità come illustratrice e artista visiva.
Dal 2016 intraprende la carriera di artista visiva specializzandosi in lavori a carboncino su carta. Ha collaborato con gallerie d'arte in Europa quali Galleri Benoni (Danimarca), Galerie Anouk Le Bourdiec e Galerie Incognito (Francia).
Dal 2020 si dedica esclusivamente progetti di immagine in movimento - sperimentale e su commissione, specializzandosi nell’animazione fotogramma per fotogramma disegnata a mano su carta, con carboncino e pastelli a cera o a olio.
E’ interessata ad esplorare i concetti di spazio, tempo: l’interazione di personaggi e forme caduchi e mutevoli all’interno di queste due dimensioni, rappresentate di solito dalla superficie del foglio di carta e dai tratti fluidi di pastello e carboncino.
I suoi lavori devono molto all'arte contemporanea, in particolare ad artiste quali Kiki Smith, Wangechi Mutu, Grazia Toderi, Yoshitomo Nara.
Si è innamorata dell'immagine in movimento e in particolare dell'animazione grazie a Nathalie Djurberg e William Kentridge.
Crea regolarmente video musicali per etichette ed artisti internazionali (tra i progetti più recenti, ha collaborato al lyric video animato per l’ultimo singolo della band inglese Coldplay) ed ha lavorato a progetti commerciali quali la campagna “Never Beaten” per la linea di device audio Beats by Dre.
Contribuisce con sezioni animazioni al film documentari quali il breve documentario “Hotline 1998” (2023), diretto da Andrea Suwito e prodotto da Talamedia - Mandy Marahimin e, recentemente, il lungometraggio documentario “L'eco dei fiori sommersi”, diretto da Rosa Maietta e prodotto da LaDoc Produzioni.
Crea la copertina per il numero del 3 Giugno 2024 de “The New York Times Magazine", le illustrazioni per il racconto di copertina “Walnut and me” di Sam Anderson (cartaceo) e le animazioni per lo stesso (online / interattivo).
Attualmente è in fase di pre-produzione del suo primo cortometraggio d’animazione (scritto e diretto da lei) “What comes at night”, prodotto da La Cellule Productions (Francia).