Paesaggi espressione di una geografia intima, stati d’animo impressi su carta, questo il percorso che ha costruito Chiara Pozzi per (un)fair 2024. Il viaggio parte da una passeggiata in un parco cittadino di Charlotte Ager che fa da sfondo ad una tonalità emotiva nostalgica, introspettiva.

Charlotte Ager, alumna della Royal Drawing School che vive a Londra, racconta la sua quotidianità.
Si potrebbero immaginare vivaci scene urbane ambientate nella metropoli pulsante, ma la Londra di Charlotte è una città altamente personale, permeata da una calma talvolta irreale. Attraverso colori e forme semplici, istintive e a tratti organiche – del resto l’illustratrice cita Milton Avery come sua maggiore ispirazione – la Ager descrive giornate scandite da momenti di connessione intima con il mondo, in particolar modo con quello naturale.

Per poi passare ad Elenia Beretta che con la rivisitazione prima, di oggetti quotidiani,  li rilegge in  chiave suggestiva per poi passare alla personalizzazione onirica delle stagioni.

Elenia Beretta  da Bergamo si è trasferita a Berlino, dove ha fondato Drawing Nights Berlin, un evento basato sull’interscambio artistico e sociale.
Le sue opere si basano sull’osservazione e sulla percezione di sé stessi e dell’altro, e sull’identità, spesso duplice, che muta e si scinde per poi ricomporre i propri frammenti in schemi sempre diversi.

Lisa Rampilli propone una sua visione del reale fatto di tonalità cromatiche accese e suggestive. I suoi numerosi viaggi, soprattuto verso l’oriente le hanno insegnato che la cultura visiva orientale è una sorta di rigore grafico, di ironia impercettibile, di leggerezza e soprattutto l’amore per i racconti nei quali donne, fiori, draghi, cani, frutti e serpenti coesistono e comunicano. Lisa Rampilli (Milano 1982) ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e all’ENSCI (Parigi). Il suo lavoro è stato esposto presso Lucie Fontaine, Ubud, Bali e Studio Medico (Milano), Museo Civico (Castelbuono) e ha collaborato con diversi brand tra cui Cabana, Vertu, Frette, Gucci, Pomellato Boodles.

Il percorso si conclude con le opere della francese Beya Rebai, realizzate nella limitata palette di pastelli a cera tipica dell’artista, sono una rappresentazione carica di sfumature personali dei suoi viaggi alla ricerca di una natura incontaminata.Per Beya Rebaï la natura riveste un ruolo di fondamentale importanza. Le sue opere, realizzate nella limitata palette di pastelli a cera tipica dell’artista, sono una rappresentazione carica di sfumature personali dei suoi viaggi alla ricerca di una natura incontaminata. Il risultato dei suoi soggiorni naturalistici sono lavori in cui cultura e natura collimano, che rendono tributo a madre natura come forza vivente, attraverso la quale siamo in grado di connetterci alla grandiosità dell’universo.